Il Blog di Sergio Caragliano
Una storia di musica e resilienza
mercoledì 9 novembre 2022
La Leggenda dell'Agrifoglio
Sapete perché a Natale si offrono in dono corone di agrifoglio? È una storia lunga, così lunga che si perde nella notte in cui nacque Gesù bambino. Proprio allora la leggenda vuole che sia nata quella pianta dall'aspetto così magico, vivo e gioioso che è l'agrifoglio.
C’era una volta un orfanello, che abitava in una capanna insieme ai pastori che lo avevano adottato. Una sera vide apparire una grande stella cometa ed uscito sul prato per ammirare quella luce meravigliosa, udì i pastori dire "è un segno, è nato Gesù, il figlio di Dio!".
Vide allora i pastori affrettarsi, ciascuno per prendere un dono da portare al bambino Gesù, c'era chi portava un po' di formaggio, chi un fischietto di vino, chi delle coperte di lana. L'orfanello, invece, non aveva nulla da portare in dono perché era un bambino povero, si mise così a cercare tra i cespugli e trovò una pianta dalle foglie di un colore verde intenso con cui decise di fare una corona da portare in dono.
Quando arrivò alla capanna di Betlemme l’orfanello guardò la corona che aveva intrecciato e si vergognò immensamente al vedere il suo umile dono a confronto con quelli tanto più utili e belli degli altri visitatori, così scoppiò a piangere e pensò di lasciarlo vicino alla culla del neonato e scappare via di corsa, ma appena messa la corona fra le braccia di Gesù, le lacrime si tramutarono magicamente in bacche rosse che scintillavano nella notte. Così narra la legenda che nacque la pianta dell'agrifoglio e da allora per Natale si usa donare ai propri cari proprio una ghirlanda di agrifoglio, perché col suo rosso acceso possa portare nelle loro case lo stesso calore e amore che portò l'orfanello col suo cuore generoso nella capanna di Betlemme.
Qui la leggenda raccontata in video.
Agrifoglio pianta di Natale
Successivamente, i cristiani, nel tentativo di soppiantare le festività pagane sovrapponendo a queste dei nuovi significati, posero il Natale proprio il 25 dicembre, mantenendo la precedente antica tradizione. Visto che molti simboli della tradizione precedente, come l'agrifoglio, persistevano alla tentata cancellazione cristiana, la nuova religione cercò di ridefinire nel tempo il loro significato originale.
giovedì 3 novembre 2022
Esercizi di lettura ritmica
martedì 28 giugno 2022
Ansia e creazione musicale
Perché ultimamente le mie sensazioni hanno trovato espressione più frequente nella fotografia piuttosto che nella musica? In effetti non ci sarebbe nulla di strano, tantissimi artisti lungo la loro carriera hanno sperimentato forme d'arte differenti. Personalmente quando mi avventuro in creazioni di tipo visivo mi capita di sentirmi più spensierato rispetto a quando faccio musica, più libero da preoccupazioni riguardanti qualità tecnica, artistica o domande riguardo il senso di ciò che faccio. L'ansia può diventare causa di un blocco creativo ed esistenziale, facendoci vagare a vuoto tra i pensieri senza trovare risposte, ma può diventare anche un motore potente che ci invita a cambiare, invitandoci a riflettere sulla strada per noi più consona da intraprendere. Pensare e ripensare però non serve a nulla, mettere in atto esperienze concrete può invece portare a maturare una nuova visione delle cose, grazie al sopraggiungere di nuove sensazioni, emozioni e quindi al superamento o magari solo ad un mutamento dello stato interiore, comunque necessario per evitare uno stato di stallo e rimanere attivi nella propria ricerca e crescita personale.
Un'esperienza che ho voluto fare di recente e che mi ha arricchito in termini appunto di sensazioni e percezioni interiori sopraggiuntemi è stata la pubblicazione di due cover di Eddie Vedder, cantante dei Pearl Jam, No Ceiling e Society, in una versione per voce e chitarra acustica che potete ascoltare su Youtube.
Ossessiva necessità di primeggiare
"L’interiorità si disinteressa del risultato esterno, non cerca la performance, ma la realizzazione interiore, che è tutt’altra cosa. E’ l’espressione di sé, della propria parte creativa, di ciò che ci caratterizza profondamente…"
E' la frase secondo me più chiarificante della risposta che la Dottoressa Laura Lopopolo dà ad una ragazza che esprime il suo incontrollato bisogno di primeggiare, raccontato nella pagina web dal titolo Come si affronta un'ossessiva necessità di primeggiare?.
La storia della ragazza e la risposta che la psicologa le dà rendono bene il senso dell'articolo e non chiedono ulteriori spiegazioni, è un'esortazione ad abbandonare un bisogno angustiante di primeggiare, l'incapacità di accettare un insuccesso o un successo parziale. Raggiungere un obiettivo richiede tempo, esperienza, cadute, fallimenti e concentrare tutte le proprie energie su un ideale di perfezione che nella realtà probabilmente nemmeno esiste non fa altro che allontanarci da noi stessi, dai nostri altri obiettivi, desideri, progetti, da ciò che ci piace o che non sappiamo ancora piacerci. Siamo esseri imperfetti ed accettare questa imperfezione non può che giovarci a realizzarci e vivere meglio.
lunedì 6 giugno 2022
Il World Soundscape Project ed il concetto di ecologia acustica
Il World Soundscape Project è stato uno sforzo educativo e di ricerca fondato nel 1969 dal compositore canadese R. Murray Schafer presso la Simon Fraser University (SFU). Il progetto ha stabilito il moderno campo di studi noto come ecologia acustica o studi del paesaggio sonoro, che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sul suono, documentare il suono ambientale e il suo carattere mutevole e stabilire il concetto e la pratica della progettazione del paesaggio sonoro come soluzione alla problematica dell'inquinamento acustico. L'obiettivo finale del progetto è trovare soluzioni per un paesaggio sonoro ecologicamente equilibrato in cui la relazione tra la comunità umana e il suo ambiente sonoro sia di armonia.
Le attività del progetto hanno incluso ampie registrazioni sul campo realizzate in Canada e in Europa e la pubblicazione di molti documenti e registrazioni. I più importanti sono The Book of Noise (1970) di R. Murray Schafer, The Music of the Environment (1973) e The Tuning of the World (1977), oltre a documenti di progetto che includono A Survey of Community Noise By-laws in Canada (1972), The Vancouver Soundscape (1974), la serie CBC Radio in 10 parti Soundscapes of Canada (trasmessa nel 1974 come parte della serie Ideas), Five Village Soundscapes, European Sound Diary (1977) e Handbook for Acoustic Ecology (1978). Nel 1993, alla conferenza Tuning of the World a Banff, è stata costituita un'organizzazione internazionale chiamata World Forum for Acoustic Ecology (WFAE) per promuovere la consapevolezza del paesaggio sonoro in tutto il mondo.
Principi base
Il paesaggio sonoro può essere caratterizzato da suoni della natura come di suoni prodotti dall'uomo, per questa ragione si può parlare di "comporre" il paesaggio sonoro, perché esso è qualcosa di cui l'uomo, come in una composizione, può controllare e determinare i caratteri.
Il paesaggio sonoro è la manifestazione acustica del "luogo", nel senso che i suoni danno agli abitanti un "senso del luogo" e la qualità acustica del luogo è plasmata dalle attività e dal comportamento degli abitanti. Pertanto, l'ambiente sonoro (o paesaggio sonoro), che è la somma totale di tutti i suoni all'interno di un'area definita, è un riflesso intimo delle condizioni sociali, tecnologiche e naturali dell'area. Il cambiamento in queste condizioni significa cambiamento nel paesaggio sonoro.
Nel World Soundscape Project si afferma che l'ascolto e la produzione del suono si trovano in una relazione delicata l'uno con l'altro: la qualità di un ambiente sonoro può essere misurata esaminando se questa relazione è equilibrata. Ad esempio, se ciò che ascoltiamo è più forte dei nostri stessi suoni, se l'atmosfera di un ambiente è tale che sia permesso solo ascoltare ma non esprimersi, si crea uno squilibrio in questa relazione. Un paesaggio sonoro rumoroso copre i nostri passi, il nostro respiro e la nostra normale voce.
La comprensione di un paesaggio sonoro si basa sull'individuazione di elementi all'interno di esso, che possono essere di primo piano, di sfondo, di contorno, il ritmo, lo spazio, la densità, il volume ed il silenzio. I simboli sonori sono suoni che evocano risposte personali basate su livelli associativi collettivi e culturali.
La responsabilità dell’uomo sul panorama acustico in cui egli stesso vive è molto forte in The Tuning of the World (1977, tradotto in Italiano con il titolo Il paesaggio sonoro). Schafer la descrive in questo modo: “Spesso ho paragonato il paesaggio sonoro ad una immensa sinfonia incompiuta e senza forma, nella quale siamo costantemente immersi, ed ho posto la seguente domanda: vogliamo essere i suoi compositori, essere noi a formarla e a regolarla consapevolmente?”
Formazione scolastica
La prima e più importante strategia del World Soundscape Project per bilanciare e migliorare la qualità dell'ambiente sonoro è educativa. Aumentare la consapevolezza dello stato attuale del paesaggio sonoro attraverso l'ascolto e gli esercizi di "pulizia dell'orecchio" è uno dei principali punti di forza del gruppo e ha avuto un enorme successo nell'aprire le orecchie delle persone ai fatti del paesaggio sonoro contemporaneo. Gli ascoltatori di paesaggi sonori critici mettono in discussione e valutano ciò che percepiscono e idealmente agiscono in base alla loro percezione. Di conseguenza diventano anche consapevoli del loro ruolo di creatori del suono e della loro responsabilità nei confronti del paesaggio sonoro.
Ricerche e risultati
Studi di ricerca specifici, principalmente in Canada e in Europa, hanno incluso: studi su nuovi suoni; studi sulla "schizofonia" (cioè l'influenza della presenza pervasiva di suoni elettroacustici nel paesaggio sonoro, incluse musiche di sottofondo, radio e dispositivi portatili di ascolto personale); un archivio di suoni perduti e scomparsi; un glossario dei suoni in letteratura; prove di associazione sonora; analisi del paesaggio sonoro (ad es. eventi, intrattenimenti e soundmark della comunità); gli ambienti sonori delle scuole; la progettazione di parchi acustici; tipologia e morfologia del suono; il significato del suono e i significati del silenzio (cioè lo studio di sensazioni, emozioni, etc... che può provocare l'essere esposti a suoni o al silenzio).
Applicazioni
Oltre a combattere l'inquinamento acustico, gli ecologisti del suono possono eventualmente aiutare a progettare ambienti sonori più sani e piacevoli combinando le risorse di aree apparentemente diverse come l'acustica, l'architettura, la musica, la psicologia, la sociologia e la pianificazione urbana. L'educazione dell'orecchio, l'urbanistica creativa, l'azione legislativa (ad es. regolamenti sull'abbattimento del rumore), la progettazione di parchi giochi sonori e la conservazione innovativa di suoni utili del passato e del presente possono essere tra i mezzi per raggiungere tali scopi.
Fonte: Fonte: The Canadian Encyclopedia
martedì 10 maggio 2022
Scheda per l'ascolto attivo di una canzone
Indicazioni per l'analisi musicale di una canzone per la scuola secondaria di I grado
La seguente scheda è una traccia con delle indicazioni utili al fine di analizzare un brano musicale e più nello specifico una canzone, al semplice ascolto, cioè senza l'utilizzo di partitura musicale.
Per prima cosa bisogna trovare, oltre alla musica, il testo con la relativa traduzione se il testo è in una lingua che non è la vostra. Conoscere e seguire il testo cambia il modo di percepire la musica.
Scorgere i dettagli, le differenze fra le sezioni di un brano nella sua evoluzione, nelle sue sezioni, nelle sue articolazioni temporali ci aiuta a coglierne meglio i vari dettagli al fine di impossessarci meglio dell'atmosfera espressiva e dei significati della canzone.
Dati generali da indicare
- Nome, cognome, classe e data;
- Titolo del brano e autore/i;
- Anno;
- Genere/generi;
Aspetti da descrivere:
Macro-Forma
Descrivere la struttura globale del pezzo indicando le sezioni (strofa, pre-chorus, bridge, ritornello, etc...). Indicare ogni sezione con una dicitura univoca, per esempio A e B oppure STROFA e RIT. Se delle sezioni hanno dei dettagli differenti ma si somigliano, scrivere per esempio A, A1, A2 oppure STROFA, STROFA1, STROFA2: è' il caso delle strofe che in genere non sono sempre uguali, infatti le parole fra una strofa e l'altra cambiano. Se due parti sono identiche invece, hanno lo stesso testo e la stessa melodia per esempio, bisogna indicarle con la stessa dicitura, per esempio RIT oppure A. Mi piace pensare a sezioni distinte come A, B e C o come strofa, ritornello e bridge, come ecosistemi diversi come possono essere l'ambiente marino, il deserto, una rigogliosa foresta o una grande città: sono esempi di "ecosistemi" diversi in musica, una parte quasi parlata con pochi strumenti ed una urlata a squarciagola con un pieno orchestrale, una sezione con un ritmo sostenuto ed una con un ritmo più pacato. Non pensate necessariamente di sbagliare nell'individuare le sezioni di una canzone, ci sono certamente esperti che sapranno riconoscere sapientemente ogni momento diverso di un brano, ma quest'operazione è qualcosa di un po' soggettivo, infatti anche fra loro ci saranno delle discordanze.
Micro-forma
Descrivere come il pezzo evolve nel dettaglio, in quale punto entrano ed escono voci e strumenti, specificando effetti uditi, tipo di ritmo, timbro, intensità, velocità, cosa suscita una sezione, cosa una determinata melodia o un timbro, etc...
Strumenti
Elencate gli strumenti che ci sono: basso, rullante, timpani, charleston, piatti, gong, chitarra, violino, pianoforte, violoncello, violino, ukulele, chitarra acustica, chitarra elettrica, armonica, fisarmonica, flauto, sax, tastiera, sintetizzatore, etc... Potete usare anche termini che indicano set di strumenti come batteria, batteria acustica, batteria elettronica oppure un insieme di strumentisti come orchestra, banda, band, etc... Potete anche indicare una categoria, per esempio fiati, archi, strumenti acustici, strumenti elettrici, strumenti elettronici, etc...
Caratteristiche del suono
Ogni musica è caratterizzata da vari parametri musicali e di ogni strumento, di singole sezioni o dell'intero brano possiamo descrivere questi aspetti e come variano nel tempo.
Altezza
E' il parametro musicale che corrisponde alla nota. Una sequenza di altezze nel tempo si chiama melodia. La melodia o una singola nota possono essere alte, basse, medie a seconda dell'altezza delle note. Può essere sinuosa se è basata su passaggi veloci o su glissandi o rigida. Un caso limite è la Canzone Mononota che Elio e le Storie Tese una volta presentarono a Sanremo, di cui peraltro si avevano già parecchi esempi nell'ambito della musica colta strumentale.
Dinamica
Parlare di dinamica in un brano significa studiare, osservare come varia l'intensità del brano o dei singoli strumenti all'interno del brano. Per esempio una voce in un dato istante può avere una dinamica bassissima o essere caratterizzata da un pianissimo, un piano, un mezzo piano, un mezzo forte, un forte, un fortissimo. Possiamo usare i termini crescendo e diminuendo per esempio per indicare che una sezione diminuisce o cresce di dinamica. Sono simili a crescendo e decrescendo i termini fade-in e fade-out, ma si usano per indicare che in un mixer si è abbassato elettronicamente il volume di un pezzo o di uno strumento, infatti esistono brani che iniziano con un fade-in o terminano con un fade-out: l'effetto non è lo stesso come se per esempio cantassimo fortissimo e man mano cantiamo più piano, ma direi che è analogo a quando abbassiamo il volume della televisione o del cellulare.
Timbro
E' un termine con sui si indicano le caratteristiche che all'ascolto ci permettono di distinguere un determinato strumento musicale, una voce. Possiamo usare aggettivi come armonico, dolce, aspro, graffiante, aggressivo, distorto, pulito, cupo, brillante, acuto, grave, etc... Termini analoghi sono i termini sonorità o sound, che si usano invece in riferimento ad una canzone, ad uno stile, ad una registrazione sonora: possiamo dire per esempio che una canzone ha un sound aggressivo, tranquillo, elettronico, rock, acustico, etc...
Ritmo
E' l'organizzazione degli eventi sonori e dei loro accenti nel tempo: note, rumori, eventi musicali di tipo percussivo, etc, si dice che abbiano un proprio ritmo in base a come sono distribuiti nel tempo. Il ritmo può essere regolare, irregolare, lento, veloce, marcato, leggero, sincopato, frenetico, in levare come nel caso della musica reggae, binario, ternario, serrato, andante.
Significati
Bisogna descrivere pensieri, immagini, emozioni, che ci suscita la musica mentre ascoltiamo il testo ed anche mentre ascoltiamo solo la musica senza le parole, in modo da soffermarci prima sul rapporto parole-musica sia su elementi non verbali, ritmo, melodica, etc... Bisogna anche sforzarsi di capire cosa ci suscitano un singolo elemento o una singola sezione e non solo la canzone nel suo complesso: per esempio un passaggio melodico, una parola cantata più piano, una urlata o una dove la melodia fa un glissando molto pronunciato. Si può arrivare a descrizioni molto dettagliate di significati se pensiamo che una melodia in ogni istante può comunicarci una cosa diversa a seconda di come cambia la modulazione della voce (se questa diventa sussurrata o urlata, rauca, glissata...) ed ogni elemento musicale, dell'arrangiamento, della voce, della composizione, può suggerirci una cosa diversa se lo usiamo in un modo o in un altro.
Esempio di analisi
Brano
Sunday Bloody Sunday
Autori
U2
Anno
1983
Genere/generi
New wave, pop rock
Macro-forma
Si tratta di una canzone un po' particolare, c'è uno schema strofa-ritornello dato dall'alternanza di due sezioni in contrasto STR e RIT, appunto strofa e ritornello, tuttavia la parola "Sunday Bloody Sunday" si ripete così tante volte e con una melodia così semplice da farci chiedere se non possa considerarsi una terza parte con caratteristiche tutte sue. Ho indicato dunque con RIT la parte dove la voce canta "how long, how long must we sing this song" e con REFRAIN la sezione quando le parole "Sunday Bloody Sunday" stanno su una musica che è diversa da tutte le altre parti. Usando l'allegoria dei diversi "ecosistemi" credo che in questa canzone ci siano dunque tre diversi "ecosistemi" che cambiano forma a seconda del momento.
U2, Sunday Bloody Sunday (cercare le sezioni dello schema qui)
Possiamo schematizzare :
STR(0:00) - RIT(0:28) - STR1(0:49) - REFRAIN(1:19) - STR2(1:26) - RIT(2:05) - STR3(2:16) - SOLO(2:33) - STR4(2:56) - REFRAIN(3:24) - STR5(3:41)
L'introduzione strumentale è breve e può considerarsi parte della prima breve strofa che ho indicato con STR, infatti ci sono solo strumenti che ci sono pure anche nella strofa STR e suonano pure allo stesso modo, semplicemente è una parte in cui gli strumenti entrano gradualmente. STR2, etc... le strofa, con RIT il ritornello, con STRUM l'interludio strumentale, con SOLO l'assolo di chitarra e con STR5 la coda finale, che non è altro che la sovrapposizione di un'ultima strofa con la ripetizione ossessiva del verso "Sunday Bloody Sunday" fino alla fine.
Micro-forma
L'intro del brano consiste di poche battute e la considero come parte di STR, ovvero la prima strofa. In questa parte infatti non ci sono differenze di suono, di ritmo, di atmosfera, con la parte successiva, semplicemente è una parte in cui gli strumenti entrano, prima la batteria con un groove di charleston, rullante e cassa, la quale scandisce la pulsazione del pezzo. Dopo poco si sente un suono di violino molto riverberato che suona una singola nota, poi il violino scompare e parte un arpeggio di chitarra distorta. Il violino suona ora una nota glissata ed altre note non intonate perfettamente. Nel frattempo fa la sua comparsa lo strumento solista, la voce, che si presenta con un vocalizzo. Su questo ostinato della chitarra la voce canta una strofa di soli due versi che raccontano l'esperienza e le sensazioni del cantante il quale recita "Non posso credere alle notizie di oggi, non riesco a chiudere gli occhi e a non pensarci", Appena finito di cantare il secondo verso il pezzo cambia quasi inaspettatamente ed il violino cambia con esso. Contrariamente alle note poco intonate di prima adesso si lascia andare ad un breve fraseggio di quattro note ben intonate, alla fine delle quali parte il ritornello: adesso il violino suona solo note intonate ed in armonia col resto, sono note lunghe e riverberate. Nel momento del passaggio da strofa STR a ritornello RIT entra il basso col suo timbro profondo ed il ritmo regolare e poco marcato, rafforzando il senso di armonia. Sulla chitarra elettrica prende il sopravvento la chitarra acustica, che contribuisce a dare un senso di calore grazie al suo timbro. La voce mostra segni di distensione nel ritornello, nonostante il pezzo sia tutto gridato, qui la voce non sale troppo in alto, urla solo nell'ultimo verso prima della nuova strofa, sulle parole "Noi possiamo essere uniti, stanotte". Nel frattempo una voce di sottofondo canta "Oh oh oh", rimarcando l'importanza dell'ultimo verso. Mentre la voce urla con forza "Noi possiamo essere come una cosa sola stanotte", l'atmosfera della strofa data dagli accordi stridenti di chitarra, dalla batteria tutta su un rullante che richiama la battaglia e dal basso insistente è giù tornata e stride con l'urlo di speranza lanciato dalla voce. Qui i colpi di rullante s'intensificano ed anche la chitarra da arpeggiata diventa ritmica. Comincia la seconda strofa, le note della voce si susseguono più veloci come nella prima strofa e si alternano versi dove le note restano su un registro basso a versi dove la voce sale con forza verso l'alto, questa è una caratteristica della maggior parte delle strofe. Il basso nella strofa ha un ritmo più veloce e marcato, dal sound sembra quasi certamente essere suonato col plettro, che dà sonorità più metalliche rispetto a quando viene suonato con le dita. Quando è stato rimarcato l'ingresso della strofa con il cambio della chitarra da arpeggiata a ritmica, dopo un solo verso, la chitarra torna arpeggiata. In questa seconda strofa tutti i versi vengono cantati, si arriva ai versi che citano il titolo della canzone "Sunday bloody Sunday", questi rispetto al resto della strofa non sono mai urlati, vengono ripetuti le prime due volte sugli accordi che caratterizzano le strofe e vengono invece ripetuti le ultime due volte su un sottofondo musicale con una sonorità sicuramente diversa, più positiva e più distesa ritmicamente, la chitarra si ferma su note più lunghe, il basso rallenta la sua corsa, con le voci si crea un effetto come di eco perchè due voci che cantano la stessa cosa si sovrappongono. Ho indicato la parte dove ci sono i due ultimi "Sunday bloody Sunday" con REFRAIN perché gli accordi, l'atmosfera e tutto, creano un'atmosfera unica all'interno del pezzo. Questa funge da ritornello e non potrebbe essere altrimenti perché in tutto il pezzo ci sarebbero troppe strofe e pochissimi ritornelli. Segue immediatamente un'altra strofa dal ritmo serrato, anche qui la chitarra inizia con gli accordi e poi torna al suo "affezionato" arpeggio. Al passaggio fra REFRAIN e la strofa STR2 c'è un interludio strumentale, ma non lo reputo significativo indicarlo nella macro-forma visto che il violino, che suona diverso da quello iniziale pieno di riverbero, rimane anche in STR2. Il violino è l'unico elemento di novità e di variazione nell'arrangiamento di questa sezione STR2, non ha una funzione di solista, perché si trova ad un volume moderato, perché fa un ostinato ritmico ed anche la melodia è quasi sempre ripetuta, in sostanza non spicca. Stavolta la sezione che ho chiamato REFRAIN non arriva, c'è invece il ritornello "ufficiale" indicato con RIT "How long...". Anche qui c'è il violino entrato nell'interludio strumentale, ma stavolta non è ritmico, stavolta crea infatti una melodia che segue un po' la melodia della voce ed è fortemente orientata al glissando, insomma un cambio così radicale rispetto alla parte di prima che ci conferma quanto le due parti abbiano identità, caratteristiche contrastanti, diverse. Segue l'assolo di chitarra distorta, indicato con SOLO, sugli accordi della strofa. Segue poi un momento di svuotamento, STR4, in cui la chitarra elettrica si ferma del tutto ed il cantante riprende cantando una strofa piuttosto nuova e con la voce che si muove interamente su note molto alte sulle parole "I'll wipe your tears away", "asciugherò le tue lacrime". La chitarra riprende presto e diventa solo ritmica, il chitarrista colpisce le corde che tiene stoppate con la mano, queste non possono vibrare come farebbero normalmente e non producono quindi delle note, ma solo un suono percussivo. Seguono ancora un ritornello denominato REFRAIN, stavolta ripetuto due volte, poi il violino esegue un breve fraseggio strumentale sulla ritmica e gli accordi della coda finale che ho denominato STR5. Qui il violino continua a suonare e continua a fare il solista in maniera disinvolta come ha iniziato a fare nel fraseggio appena suonato. Nella coda, sostanzialmente identica alla strofa per ritmo e sottofondo musicale, si sovrappongono un'ultima strofa cantata ed il verso "Sunday bloody sunday", cantato ossessivamente fino all'accordo finale.
Significati
Il ritmo regolare della cassa, il ritmo del rullante, ricordano un po' una musica da parata militare. Le sonorità della chitarra elettrica distorta descrivono l'atrocità dell'accaduto e direi che sono adeguati a descrivere una scena di guerriglia come quella a cui fa riferimento la canzone, il massacro da parte della polizia inglese di civili irlandesi che protestavano pacificamente. Il tono è di protesta, di rabbia, di frustrazione, di condanna decisa: una voce apre narrando in modo forte e chiaro quanto successo, qualcosa che sembra incredibile possa accadere fra esseri umani. I primissimi passaggi della strofa, insieme alle parole di incredulità, evocano anche, ma stavolta con la musica, le scene di guerra e di violenza a cui si fa riferimento. Arriva però subito il ritornello con un tono di speranza trasmesso dalla voce che canta "per quanto dovremo cantare questa canzone?" e dall'armonia del basso accoppiato con il calore del timbro della chitarra acustica. Alle parole "Possiamo essere una cosa sola stanotte" ritorna il ritmo di guerra che caratterizza la strofa, i suoni distorti. Forse vuole essere un ammonimento, "possiamo essere una cosa sola", invece, aggiungo io, succedono cose di questo genere tra gli esseri umani e questo è rimarcato dal coro di sottofondo "Oh oh oh...": è un lamento che sottolinea la frustrazione per questa distanza fra ideale e reale. Le voci, spesso urlate, a volte sembrano non mantengono bene l'intonazione per la tensione della situazione ed anche nelle sovrapposizioni di più voci si sente che l'armonia è imperfetta, ciò è speculare alla mancanza di armonia che regna tra gli uomini soprattutto nelle vicende raccontate. Questa tensione non potrebbe non essere presente nella descrizione di una scena di una così raccapricciante disumanità al cospetto di cui il cantante prende una posizione di netta denuncia, senza schierarsi politicamente. In quello che ho chiamato REFRAIN per distinguerlo dal ritornello vero e proprio RIT, c'è un'atmosfera un po' indefinita, i toni si smorzano, è come se la mente si allontanasse per un attimo da tutta quella tragedia e tutto sembrasse all'improvviso qualcosa di irreale. Quando canta "I'll wipe your tears from your eyes" Bono sembra quasi piangere, è l'ultima strofa prima della coda finale, dove la melodia non ricalca la melodia delle altre strofe. Qui la musica diventa ancor più ritmica e sembra descrivere ancor di più i rumori di macchinari, soldati e munizioni, la voce, senza il supporto dell'armonia della chitarra trasmette un senso di solitudine aumentato. La coda finale STR5 mette insieme più linee melodiche, la ripetizione ossessiva del verso "Sunday bloody sunday", le parole dell'ultima strofa ed una linea melodica di violino più spigliata: tutto ciò mi dà un senso di ricchezza, di amplificazione dei sentimenti evocati, le linee melodiche già ascoltate si combinano e si potenziano l'un l'altra per creare un miscuglio affascinante.
martedì 3 maggio 2022
La forma canzone e le sue parti
La canzone è un componimento musicale popolare di breve durata, generalmente in versi e destinato ad essere cantato con accompagnamento musicale.
Strofa e ritornello
Le parti essenziali che ritroviamo in una canzone sono due, la strofa ed il ritornello, anche se vedremo che alcune canzoni non hanno il ritornello ma solo la strofa.
Il ritornello è il momento della canzone caratterizzato in genere da una melodia che rimane impressa nell'ascoltatore e da parole che si ripetono uguali tutte le volte che esso ritorna. Il più delle volte le parole tendono a trasmettere un alto carico emotivo, mettono cioè l'accento sui sentimenti.
La strofa possiede in genere una melodia meno accattivante del ritornello, ma differisce dal ritornello per il fatto di avere un testo che cambia ogni volta. La strofa spesso possiede un'atmosfera più tranquilla, spoglia e la voce canta con note più basse. Spesso vi si racconta una storia o vi si fanno delle riflessioni, ma soprattutto ciò che si dice possiede meno enfasi di sentimento rispetto al ritornello. Esempi di questo tipo di canzone caratterizzati da un contrasto fra strofa quasi parlata e ritornello gridato sono Fai Rumore di Diodato e Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, il primo proveniente dalla musica leggera italiana ed il secondo dal Grunge.
Questo stereotipo in cui la strofa possiede un'atmosfera pacata ed il ritornello comunica invece i sentimenti nel massimo della potenza è invece quasi invertito in brani come I Can't Get No Satisfaction dei Rolling Stones , qui il ritornello arriva subito dopo l'introduzione strumentale e si caratterizza come ritornello per il fatto di avere sempre le stesse parole ed una melodia che rimane impressa, mentre il momento di maggior energia è affidato alla strofa, dove l'energia è trasmesso dal riff di chitarra e da una voce che si muove su poche note ma più in alto e con maggior energia rispetto al ritornello.
Due tipi di canzone: forma AB e forma strofica
La canzone può essere essenzialmente di due tipi, forma AB (Strofa-ritornello o ritornello-strofa) o strofica.
Nella canzone con forma AB che può essere strofa-ritornello o ritornello-strofa (esempio L'ombelico del Mondo di Jovanotti), a un tema A segue un tema B. Distinguiamo i temi in A e B se notiamo un contrasto tra i due, devono avere caratteri chiaramente diversi, uno parlato ed uno urlato, uno minore ed uno maggiore, uno con una miriade di parole che si accavallano ed un'altro con pochissime parole, etc... Esaurita la sequenza AB si ripete lo schema un numero variabile di volte (ABAB...). Lo schema conosce delle varianti, per esempio in Do You Want to Know a Secret? dei Beatles si nota uno schema AAB, lo stesso schema si nota in Losing my Religion dei R.E.M. ed in L'Isola che non c'è di Edoardo Bennato. Nella canzone degli ultimi anni è più frequente che la forma sia strofa-ritornello, ma anticamente era più frequente la forma ritornello-strofa, tipica per esempio di Somewhere Over the Rainbow (forma AABA), era cioè più frequente presentare subito il tema più accattivante e dopo presentarne uno di cotrasto. Se fate caso anche L'ombelico del Mondo di Jovanotti presenta prima il ritornello.
Nella canzone strofica, di origine molto antica ed espressione tipica della musica folk, un solo tema viene ripetuto più volte, in genere sempre uguale, ma con testo diverso. Un verso della strofa però viene cantato sempre con le stesse parole e funge dunque da ritornello, spesso è l'ultimo verso come in Blowing in the Wind di Bob Dylan, ma può essere anche un altro, come in Scarborough Fair, un'antica canzone inglese del '600 ripresa e cantata da Paul Simon e Garfunkel. Qui si ripete il secondo verso, e si ripete pure il quarto seppur con qualche variazione.
Altre sezioni
La sequenza strofica o lo schema AB possono essere spezzati o direi meglio arricchiti da differenti momenti di diversa natura e atmosfera espressiva.
Introduzione
Introduce l’ascoltatore all’ambiente sonoro della canzone. Può essere una breve frase cantata come in Do You Want to Know a Secret? dei Beatles, una sezione corale come in Bohemian Rapsody dei Queen, può contenere materiale concreto come in Time dei Pink Floyd. Può essere strumentale come in Leave dei R.E.M. o totalmente assente come in Yellow Submarine dei Beatles.
Pre-chorus
Con accordi diversi sia dalla strofa che dal ritornello, permette di creare una gradualità nel passaggio fra strofa e ritornello. Alcuni esempi: Adele, Someone Like You, Elisa, O Forse Sei Tu.
Post-chorus e Drop
Sono le parti più nuove della canzone contemporanea, entrambe possono seguire il ritornello, ma mentre il post-chorus serve a ridurne la carica emotiva accumulata in vista della sezione successiva, come ad esempio in John Legend, All of Me ed in Lady Gaga and Bradley Cooper, Shallow, il drop diventa invece il nuovo apice della canzone, spesso infatti quando c'è il drop si svuota il ritornello per dare più rilievo al drop, dove viene privilegiato il ritmo e la musica invoglia al ballo. Altra caratteristica del drop, spesso le voci sono modificate elettronicamente con degli effetti. Alcuni esempi DJ Snake, Let Me Love You, The Chainsnokers, Don't Let me Down, Calvin Harris, This is What you Came From.
Bridge
In Italia viene chiamato anche special perché si presenta una volta sola nel corso della canzone. E' una sezione con caratteristiche che lo differenziano sia dalla strofa che dal ritornello e serve a tenere alta l'attenzione. Si trova in genere intorno ai 3/4 dello svolgimento. In R.E.M., Fall on Me viene presentata una nuova sequenza di accordi su una tonalità diversa ed il solista lascia il posto ad un altro cantante dal timbro più chiaro. In Johnny Nash, I Can See Clearly Now una frase di altissima intensità in cui la voce si spinge su toni più acuti e l'arrangiamento si arricchisce di parecchi strumenti, creando un climax, seguito a sua volta da una frase in cui il ritmo rallenta, l'atmosfera si fa morbida e sognante.
Interludio
In genere solo strumentale, può presentarsi più volte in un brano e serve a creare un momento in cui l'atto comunicativo abbandona l'uso della parola e si affida solo al potere evocativo ed immaginifico della musica. Può essere molto breve come in Queen, Fat Bottomed Girl o in The Smashing Pumpkins, Disarm, o più lungo come negli assoli di chitarra, come ad esempio in Michelle dei Beatles o negli innumerevoli assoli strumentali diffusi soprattutto nella musica di alcuni decenni fa.
Sezione finale
E' la parte conclusiva del brano, può essere strumentale o vocale.
A volte viene detta coda finale quando tende a ripetere alcuni elementi distintivi, il ritornello, alcuni versi e quando accumula elementi diversi che ripropone tutti insieme. In Carmen Consoli, Confusa e Felice e ancor di più in The Smashing Pumpkins, Tonight Tonight, la melodia sussurrata accompagnata dalla sola chitarra acustica, pare voler stemperare gli animi dopo le esplosioni delle sezioni precedenti, creando uno stato di lirica quiete.
Elementi compositivi: il riff
E' un piccolo frammento melodico di poche note, molto caratterizzato ritmicamente, generalmente chitarristico e tipico del rock, fortemente tendente alla ripetizione. Un esempio si può ascoltare in Personal Jesus dei Depeche Mode. Uno dei riff più famosi che possa venire in mente è quello di I Can't Get No Satisfaction dei Rolling Stones.
venerdì 11 febbraio 2022
Cup Song
Meglio conosciuta come Cup Song, si chiama in realtà Cups (When I'm gone) ed è una rielaborazione realizzata dal duo britannico Lulu and the Lampshades nel 2009, di una vecchia canzone folk americana del 1931, chiamata appunto When I'm Gone, cantata dal gruppo Carter Family. L'ostinato ritmico che la contraddistingue è stato invece introdotto dal duo britannico ed è divenuto molto popolare in seguito alla versione della cantante e attrice Anna Kendrick, estratta dal film Pitch Perfect, in Italia uscito come Voice, nel 2012.
La Cup Song, oltre ad essere un divertente gioco didattico, è anche un esempio di come le canzoni possano essere trasformate e rielaborate, assumendo forme nuove, nel tempo, attraversando generi e stili diversi. Infatti, se la versione originaria della Carter Family è un brano folk americano, la rielaborazione delle Lulu and the Lampshades del 2009 possiede una vena gospel, mentre la versione di Anna Kendrick possiede una veste dichiaratamente pop-folk.
Di seguito un po' di link utili:
1. Versione originale del gruppo folk americano Carter Family;
2. Le Lulu and the Lampshades, in studio, dal vivo a casa, ad un festival di buskers;
3. Versione del film Pitch Perfect di Anna Kendrick;
4. Istruzioni su come fare il gioco dei bicchieri;
La versione in studio delle Lulu and the Lampshades è la mia preferita! :)